mercoledì 20 luglio 2022

Tastiere meccaniche, queste sconosciute! (Parte 1/3)

 

Dopo aver riparato correttamente il mio Atari 130XE con espansione di memoria da 576k effettuata tra il 1989 ed il 1990, mi sono accorto che la tastiera originale, ogni tanto, perdeva qualche tasto cosi' riaprendolo ho notato che la membrana conduttiva era ossidata ed in alcuni punti le piste erano quasi interrotte.

La fortuna volle che intorno al 2020 ci fosse ancora disponibile una produzione recente di tali membrane che sono delicatissime e poco affidabili. Ne ho comprate un paio in Polonia e l'ho sostituita nel mitico computer. Dopodiche' e' stato il momento di aprire, pulire e provare l'altro Atari 130XE in mio possesso: un modello (iper)ingiallito regalatomi a meta' degli anni 90 da mio gemello Max e (se ben ricordo) dalla nostra grande amica in comune Sandra P. che acquistarono ad una fiera dell'usato organizzata dai frati (credo a Faenza).

A prima vista era completamente ingiallito ed e' per questo che quando me lo diedero lo riposi dentro ad un sacco nero della spazzatura in attesa di tempi migliori.







Ebbene, 25 anni dopo e' venuto il momento di provarlo. Il solo pulirlo mi ha fatto perdere quasi una settimana, tra pulizia della scheda logica, fatta con alcol isopropilico e cotton-fioc e compressore. Poi la tastiera (tasto per tasto) con tecnica di retrobright ed infine anche il povero guscio plastico che di grigio aveva solo il ricordo...

Un contrattempo pero' mi ha costretto a rivedere i piani: un errore di dose nel secondo retrobright (perche' il primo non e' stato sufficiente) mi ha irrimediabilmente rovinato sia il guscio che i tasti (con un pessimo effetto marmorizzato)...

A questo punto l'unico modo era di sovraverniciarlo (per il guscio) ed accontentarmi di avere i tasti messi cosi'...





Se l'effetto colorazione del guscio con il colore RAL 7038 Grigio Agata ha portato ottimi benefici, l'avere quei tasti sinceramente mi faceva venire l'orticaria.





Mi davano l'impressione che fossero sporchi. E gialli. E sporchi e gialli. :-(

Ma non riuscivo a trovare come fare... Preso dallo sconforto li ho rimontati ed inseriti nuovamente nella tastiera e ricollegato al computer. Come al solito, la sfortuna non ha limiti, e questa volta mi sono scontrato nuovamente con una membrana difettosa.

"Poco male," pensai, "me ne rimane una dall'altra volta!"

Ma mi sbagliavo.

Il modello della membrana (definita mylar ) non era del tipo giusto! All'Atari Corp. a Sunnyvale hanno pensato bene di modificare anche questo piccolo dettaglio nella politica evidentemente della riduzione dei costi dettata dal buon vecchio Jack Tramiel.

Non riuscivo a crederci: quel modello e' raro, e non si trova facilmente.

A questo punto ho pensato: facciamo valere la nostra conoscenza. Creiamo da zero una tastiera meccanica per il nostro beneamato computer.

Non avevo idea in che storia mi stavo mettendo. Il progetto e' partito con uno strumento di misura non adeguato (ma non avevo altra possibilita') e la volonta' di tornare ad avere una tastiera per l'Atari.

Ho utilizzato il metro da falegname dell'OBI, che come tale ha anche qualche millimetro di tolleranza. Ignaro della precisione che occorre per un lavoro del genere, ho progettato il PCB, i cavi di adattamento e mi sono studiato lo schematico dell'Atari 130XE per risalire a come-collegare-cosa.

Ho anche provato a simulare una tastiera Atari XE con i tasti Cherry che ho trovato in giro tra amici e conoscenti... Mi pareva una cosa fattibile...


 

Dopo quasi un mese, avevo pronto il mio PCB per essere prodotto, avevo recuperato in giro altri kit di vecchi tasti Cherry e soprattutto avevo compreso le definizioni di chi con le tastiere meccaniche ci bazzica ogni giorno. Layouts, dimensioni 1U, 2U, 6.25U ecc.,...

All'arrivo dei primi 5 PCB da JLCPCB ( https://jlcpcb.com ) ed all'acquisto di un sacchetto di switch meccanici Cherry Blue, ho cominciato ad assemblare il tutto...

Nel frattempo avevo anche pensato di utilizzare degli adesivi trasparenti in vinile visto che mio fratello mi disse che una sua cara amica Sabrina di Pixel ( https://pixel-di-bittini-sabrina-c-sas.business.site ) aveva l'attrezzatura per poter effettuare un prodotto del genere poiche' dovendo poi colorare i tasti, si sarebbero perdute per sempre le legende.


 

Intanto pero' la cosa importante era verificare la corretta funzionalita' del tutto.







L'assemblaggio non ha portato via troppo tempo. Se non altro mi ha messo davanti al fatto che i tasti meccanici che avevo comprato erano quelli definiti 3 PIN. Cioe' 2 pin metallici ed il pernetto centrale in plastica per il fissaggio al PCB. Il fissaggio e' differente dall'allineamento! Ho sudato le proverbiali 7 camice per allineare i tasti.

Pero' alla fine ci sono riuscito!







 

A questo punto occorreva vernciare i tasti ed applicargli sopra le etichette e godersi il risultato.

Fase preparatoria: per verniciare oltre 60 tasti a vernice spray, procurarsi qualcosa affinche' i tasti non volino via mentre gli si spruzza la vernice.

Armato di colla a caldo, silicone spray e di cartone ho preparato una sorta di dima di supporto per i tasti.


Una volta posizionati i tasti in un ordine facilmente riconducibile alla loro legenda originale (ricordo che siccome sono differenti come profilo riga per riga, non possono essere scambiati) e va memorizzata la loro posizione per poterli poi applicare correttamente sulla tastiera meccanica.

E poi verniciati, ma prima una base di aggrippante/primer per plastiche.

 
 
Dopo 24 ore, altra mano di vernice spray (RAL 9002 bianco/grigio). Ed attesa di altre 24 ore.   Finalmente, una ultima mano di protettivo opacizzante trasparente e le ultime 24 ore.


 
 
 

L'indomani mi sarebbe aspettata l'applicazione delle etichette in vinile!



Diciamo che non sembrano affatto male! Anzi!

Una volta applicati con molta attenzione sulla tastiera hanno un effetto miracolosamente vintage ! D'altronde non volevo replicare i tasti originali anche perche' non avrei potuto facilmente aggiungere i simboli semigrafici sulla parte frontale del tasto, per cui ho optato per una grafica piu' simile all'Atari XL e Atari 800. 











 

A questo punto la tastiera poteva dichiararsi conclusa? No... In effetti non ho potuto utilizzare i tasti funzione (quelli obliqui) e nemmeno i nuovi tasti che il controller Atari gestisce: i tasti aggiunti F1, F2, F3 ed F4 presenti nella serie 1200XL e prototipi successivi.

Cio' comporterebbe una modifica al guscio superiore per avere una apertura ulteriore, ma soprattutto i tasti funzione originali non possono essere utilizzati in quanto hanno un aggancio differente (fonti ben informate mi dicono in stile Alps).

Questa e' la tastiera originale dell'Atari XE:

 
Questa invece e' l'altro Atari XE con la mia tastiera:
 

Diciamo che a me piace molto!!! Ma sono di parte...

Siccome in ufficio abbiamo varie stampanti 3D ho pensato di costruirmi un piccolissimo adattatore per i tasti funzione. Dopo circa 20 giorni di tentativi di utilizzo proficuo di Tinkercad (https://tinkercad.com ) sono riuscito nell'impresa e mi sono stampato 5 adattatori.



Per scoprire che... La posizione dei tasti funzione non era corretta per qualche decimo di millimetro, per cui il guscio non entra. La colpa e' del metro da falegname di OBI. ;-)

A questo punto mi sono messo a provare almeno se il tutto rientra nel guscio originale per chiudere il tutto e...

...sorpresa! Non si chiude. L'adattatore per il cavo flat che va sulla scheda madre, sbatte contro il retro del PCB, forse per un paio di millimetri. Ma cosi' non va.

Siccome devo rifare le misure dei tasti funzione, colgo l'occasione di rifare le misure (ed il PCB) anche dell'adattatore.

E' Luglio, fra una settimana cominciano le ferie e fino a settembre non voglio pensarci!


Fine parte 1.

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