giovedì 31 luglio 2008

Stagione finita... (non proprio malaccio)

La stagione degli Hi-TechMedia Warriors Bologna, un sogno durato 7 mesi si è interrotto Sabato 12 Luglio al Superbowl XXVIII, proprio a Bologna, proprio davanti ad un pubblico meraviglioso, davanti agli spalti gremiti all'inverosimile, davanti alla diretta TV e via satellite, davanti allo stream Internet live. In 23 anni di football giocato, questo Superbowl è il primo guadagnato in una stagione fortissimamente voluta dalla dirigenza, dagli allenatori, dai giocatori nemmeno ventenni. Una stagione esaltante, dove ho finalmente riassaporato quelle sensazioni che da anni non percepivo più. Una freschezza di squadra che fa bene all'ambiente, al movimento del football. Comunque la Federazione vada a finire, quest'anno i Warriors Bologna hanno messo in campo l'organizzazione migliore, il coaching staff migliore, i giocatori più promettenti, la voglia di vincere e soprattutto hanno mostrato i denti ed i muscoli gonfi a chiunque credesse che la squadra scesa in campo fosse composta da bambini. Parafrasando una maglietta della giovanile dei Towers del 1989 che perse la finalissima di 1 punto (16-17) cito: "Who said that we are a bunch of kids?" (tr. "Chi ha detto che siamo una banda di mocciosi?"). Certo che sarebbe stato molto bello, diciamo la ciliegina sulla torta, vincere questa finale, ma gli Hogs hanno messo in campo una squadra modesta nei singoli, ma devastante nel collettivo. E nel football è la SQUADRA che vince, e non i singoli. In più metti una giornata NO del quarterback Matteo Busi, una giornata NO del coach Dan Simrell che pensava molto alla difesa e poco all'attacco (ma non incolpiamo nessuno sia chiaro, avremmo dovuto vedercela noi contro la difesa Hogs) hanno decretato la vittoria per 28-14 dei "porcellini" reggiani. Complimenti ai vincitori ed onore ai vinti che si sono battuti fino all'ultimo. Grazie soprattutto a quei giocatori che avrei voluto vederli in campo (vero Pane? e come dimenticare Furby?) ma che il destino ha lasciato con l'amaro in bocca. L'anno prossimo ci arriviamo e stravinciamo! Ad majora!




 

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